La prima guerra del football e altre guerre di poveri (2014) by Ryszard Kapuscinski

La prima guerra del football e altre guerre di poveri (2014) by Ryszard Kapuscinski

autore:Ryszard Kapuscinski [Kapuscinski, Ryszard]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2017-01-09T23:00:00+00:00


* Nel 1955 si tenne a Bandung la prima conferenza dei paesi afroasiatici. [N.d.T.]

LITE PER UN GIUDICE TERMINATA CON LA CADUTA DEL GOVERNO

Nel novembre del 1965 volavo in aereo da Algeri ad Accra. L'apparecchio fece scalo a Conakry. L'aeroporto era pieno di poliziotti e militari. Chiesi a un civile che cosa fosse successo. "Hanno scoperto una congiura contro la repubblica" mi rispose. "Ci sono stati attentati a Sekou Touré, arresti e dimissioni."

Tre giorni più tardi, ad Accra, il presidente Nkrumah convocò una conferenza stampa sulla Rhodesia. All'ufficio del presidente si accedeva attraverso tre porte e tre cortili. Tutti i cortili pullulavano sempre di poliziotti e soldati. Ci avevano detto di venire un'ora prima dell'inizio della conferenza. Ci misero in fila, facendoci passare uno alla volta in una stanza, dove due poliziotti procedettero alla perquisizione. Uno dei due mi trovò nella tasca della giacca una matita a scatto. Mi ordinò di smontarla. Eseguii. Me la fece rimontare. La rimontai. Poi volle che la smontassi di nuovo. Lo vidi confabulare con il suo collega: non si fidavano della matita. Aspettavo in veste di sospetto, ignorando il verdetto che mi sarebbe toccato. Finalmente un poliziotto mi chiese: "Puoi giurare che questa matita non spara?". Risposi di sì, lo potevo giurare. Me la lasciarono tenere.

Nkrumah aveva l'aria stanca. Si diceva che fosse esaurito e non riuscisse a dormire. In settembre ad Accra circolavano voci su una cospirazione nello stato maggiore e sulla possibilità che l'esercito prendesse il potere. Alla fine di settembre Nkrumah aveva deposto il comandante e il vicecomandante di stato maggiore e riorganizzato il ministero della Difesa, autonominandosi comandante supremo dell'esercito. C'era stata la cerimonia per la consegna del bastone di maresciallo.

Da Accra partii in automobile per Lagos. La strada attraversa il Togo e il Dahomey. Tra Accra e la frontiera del Ghana trovai sei sbarramenti, con sentinelle dell'esercito e della polizia. Perquisirono l'automobile e controllarono i documenti. In Ghana vigeva sempre lo stato d'emergenza instaurato nel periodo degli attentati al presidente. Inoltre i controlli sulle strade erano una delle armi contro la speculazione che destabilizzava l'economia del paese.

Alla frontiera tra Ghana e Togo c'era una grande porta chiusa con un lucchetto. Al mio arrivo il poliziotto perlustrò in lungo e in largo il posto di guardia alla ricerca della chiave. Subito oltre la porta cominciava la capitale del Togo, Lomé. Un chilometro più in là si trovavano una stradina, delle palme, qualche casa e un'alta siepe. Davanti a questa siepe, nel 1963 il presidente del Togo, Silvanus Olympio, fu fucilato da alcuni ufficiali. Lomé è piccola, sabbiosa, torrida e bella. È una città-spiaggia dove si sente sempre la presenza del mare. All'Hôtel du Golf ascoltai il giornale radio. Il giornalista annunciò le prime notizie da Leopoldville sul colpo di stato effettuato in Congo dal generale Mobutu. Mobutu aveva arrestato il presidente Kasavubu autonominandosi presidente per cinque anni. L'aspetto più curioso e interessante era proprio questo termine dei "cinque anni" per i quali Mobutu si nominava presidente; ma nessuno ci trovò niente da ridire.



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